2 settembre 2009

L'arte dell'improvvisazione (prima parte)

L'improvvisazione è probabilmente uno degli aspetti più stimolanti dello suonare uno strumento. Ha a che fare con la libertà di espressione e di conseguenza può portarci a tirar fuori emozioni e concetti difficilmente accessibili in altro modo. La prima cosa da considerare, è che la musica è un linguaggio fatto e finito, con una grammatica, delle regole, una struttura a frasi, delle inflessioni, eccetera. Questo aspetto viene spesso tralasciato (specie da noi chitarristi), ma è importantissimo. Il paragone con la lingua parlata, come insegna Scott Henderson, è assolutamente valido. Quando improvvisiamo, dobbiamo ragionare come se stessimo pronunciando delle frasi (è per questo che si dice "fraseggio").

Ok, ma che vuol dire?

Innanzitutto un discorso parlato (o scritto) deve rispettare delle regole. Vediamo qualche esempio:

Ogni accordo su cui stiamo suonando, ha una scala (o più) su cui possiamo fraseggiare. Sbagliare scala sarebbe come sbagliare... il congiuntivo! Stride... suona proprio MALE, come le unghie sulla lavagna! Quindi, bisogna imparare la correlazione scala-accordo.

Le frasi che andremo a suonare dovranno essere separate le une dalle altre. Si tratta dell'utilizzo degli spazi e della punteggiatura.

unafrasescrittainquestamanierasenzapuntiesenzavirgole
probabilmenterisuleradidifficilecomprensione,
mentre
una frase scritta in questa maniera, utilizzando punti e virgole probabilmente risulterà di facile comprensione.
Lo stesso avviene quando suoniamo! Le pause sono la nostra punteggiatura. Una pausa da un ottavo potrebbe corrispondere ad una virgola, mentre una pausa da 4\4 magari a un punto e a capo.


ecco un esempio di cosa NON si dovrebbe fare:



e uno invece di come si dovrebbe lavorare:






Infine (per oggi) la ripetizione e contestualizzazione

Succede spesso che, per farsi capire, in italiano, sia necessario ribadire un concetto. La stessa cosa avviene in musica. Una stessa frase, dovrà essere ripetuta più volte (con piccole variazioni, dal punto di vista ritmico e melodico - altrimenti si cadrebbe nell'errore grammaticale della ripetizione), per essere assimilata dall'ascoltatore. Il nostro "assolo-discorso" deve parlare di qualcosa. Non posso parlare all'improvviso di lavatrici dopo mezz'ora di documentario sugli scimpanzè. Le frasi che suoniamo devono essere contestualizzate, e avere un senso logico una dopo l'altra!

che ne pensate? buon lavoro :)

Matt

5 commenti:

  1. Wow! Sono il primo e spero non l'unico a commentare....premetto che musicalmente parlando sono un asino (non so suonare nulla, tantomeno so leggere la musica)....però concordo in pieno su quanto hai detto sul discorso dell'improvvisazione. E' proprio vero che è come parlare....secondo me, anche il cantato nell'improvvisazione deve essere coerente con quanto hai detto...perchè deve legare con la musica. Ma questo è logico, non lo devo dire io! Comunque complimenti. Molto interessante come cosa! TOTY

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  2. ...non posso fare a meno di commentare...innanzitutto perchè trovo che ciò che hai scritto sia di una chiarezza e una consapevolezza encomiabili...quasi "imbarazzante" se penso alla tua età...ma altrettanto "logico" se penso al tuo talento RARO e alla cultura musicale che hai e che arricchisci costantemente...stimolando
    noi, che abbiamo la fortuna di condividere musica con te, a fare altrettanto...e se penso che quel che hai scritto me l'hanno spiegato, a volte in modo meno accessibile, dei "guru" della musica...beh...non posso che confermare l'enorme stima che ho di te come MUSICISTA....oltre che come PERSONA...umiltà, sensibilità e talento non si trovano facilmente combinati insieme....vedi che ho ragione quando ti chiamo fenomeno?! =)
    detto questo...l'argomento è complesso...perchè passare dalla teoria alla pratica non è così immediato...come nell'italiano...non basta conoscere le "parole"...bisogna saperle mettere insieme con un senso e costruirsi una sorta di "archivio" da cui attingere, sulla base di quanto han detto prima gli altri musicisti e di quel che vogliamo esprimere noi è fondamentale...parola d'ordine: interplay!
    arduo ma molto, MOLTO stimolante!!!
    continuo il mio percorso di studio e ricerca...e ora so, ancora di più, che ho un Maestro da cui poter imparare molto...
    ...e sono FIERA di collaborare con te!!!
    con grande stima, Laura

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  3. Molto Molto Molto interessante! In realtà sono cose che mi sono già state dette anche da altre persone ma la capacità di sintesi ed esposizione (uniti ai due demo audio) con cui le hai presentate mi hanno lasciato sbalordito! Vai Cerbo.. aspetto nuovi post con ansia!

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  4. Molto bravo.
    Vorrei aggiungere che niente è più importante del capire e riconoscere i propri limiti e saperli sfruttare nell'ambito delle proprie conoscenze;sviluppando quello che è un'altra componente essenziale ,che DEVE essere presente soprattutto nell'approccio con l'improvvisazione:saper ascoltare.
    Ci sono anche,ovviamente,delle eccellenze assolute in questo campo,cioè persone che hanno un bagaglio tecnico enorme e un altrettanto livello di sensibilità e di "orecchio" per cui,a mio avviso,si arriva all'apice della modalità espressiva.Per esempio,(e non per fare una lode fine a se stesa),tu,Matteo eri già molto bravo anche quando avevi,magari ,la metà della conoscenza teorica che hai ora.Mi vengono in mente i miei chitarristi preferiti:B.B.King,Albert King..nessuno di loro avrà mai imparato che cavolo è una minore armonica o una scala esatonale..ma,a loro modo,con l'esperienza,un po di arguzia..e l'innegabile talento naturale..riescono ad esprimere ed emozionare,ed hanno influenzato generazioni di chitarristi.
    Per quanto riguarda l'elemento "discorsivo"delle frasi (che non per niente si definiscono tali)non posso essere più d'accordo con te.
    Anzi,come nella lingua parlata,particolarmente quella italiana,se a volte manca qualche vocabolo...è importante usare il sinonimo corretto..
    Cosi nella musica,l'importante è anche capire,e che ciò sia BEN CHIARO, cosa NON SI DOVREBBE ASSOLUTAMENTE SUONARE!!!!
    Come dicono i fighi:"My Two Cents"..
    Claudio

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  5. a volte è più espressivo nn suonare (e capire dove, ovvio!) che il contrario.
    Gilmour docet

    Grazie per il prezioso contributo!

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