7 settembre 2009

Costruzione di un suono di chitarra

Buongiorno a tutti i lettori!... Dopo l'assenza forzata di ieri, torniamo con un articolo con qualche cenno generale riguardo la creazione di un buon suono di chitarra. Le cose che scriverò non hanno a che fare con un genere in particolare, sono solo buoni consigli per avere un suono che si possa sentire all'interno del mix.
Distinguiamo (al solito) due tipologie di suoni: puliti e non puliti (crunch e distorti, per i più pignoli).

Suoni puliti:
Il suono pulito dovrebbe essere per definizione brillante e cristallino (anche se nella musica rock si utilizza spesso un pulito già irrobustito che tende a sporcarsi suonando forte), per cui (partendo da una posizione flat) regoliamo i controlli dell'ampli in modo da avere qualche acuto in più. Anche i bassi dovranno essere leggermente enfatizzati (evitando di esagerare, facendo entrare in risonanza le corde basse).

Suoni non puliti:
La quantità di distorsione influenza il nostro suono. C'è in giro un'erronea convinzione che più gain significhi più botta. Non è vero, anzi, forse è vero il contrario. Il suono che ha più botta è certamente un suono pulito. Mi spiego meglio: il pulito, essendo privo di distorsione, è estremamente dinamico; ciò vuol dire che ha una risposta lineare alla pennata, in termini di volume: se plettro piano, il volume sarà bassissimo, mentre se plettro forte, il volume sarà altissimo. Questo effetto diminuisce notevolmente con il suono distorto, che per natura è più compresso (provare per credere). Non vi sto ovviamente dicendo che per suonare i pezzi dei Death dovete usare un Twin Reverb e una Stratocaster, però è importante tener presente questo aspetto. E' meglio alzare il volume che il gain. Troppo gain, oltre a comprimere troppo il suono, lo rende incomprensibile (provate a suonare un accordo con più di 3 note e ve ne accorgerete). Ovviamente non siete tutti chitarristi jazz, può anche essere che abbiate solo l'esigenza di suonare power chords. Per capire se il vostro distorto è buono, abbassate il volume della chitarra. Se suonando piano, il suono diventa pulito, vuol dire che siete sulla strada giusta! Non esagerate con gli acuti e con il presence, perchè il vostro suono diventerà sottile e zanzaroso.

L'importanza delle frequenze medie:
Questo merita un capitolo a parte. Sarà capitato a qualcuno di voi di non sentire il proprio suono durante le prove o il concerto. Allora avrete alzato il volume, senza ottenere un risultato apprezzabile. Probabilmente il problema risiedeva nella cattiva equalizzazione delle frequenze medie. Il potenziometro "Middle" è il vostro migliore amico. Dategli fiducia. Sono quelle le frequenze che vi fanno uscire all'interno della band. Se esagerate con le basse andrete a "disturbare" il basso. Se esagerate con gli acuti probabilmente disturberete piatti e rullante della batteria. Le frequenze medie sono proprie della chitarra. Enfatizzandole, non disturberete nessuno, quindi vi sembrerà di avere più volume. In realtà state bucando il mix (wow!), andando a occupare una parte dello spettro sonoro che non è già impegnata da altri strumenti.

Non ho intenzione di parlare degli effetti per il momento, perchè il discorso diventerebbe troppo lungo... iniziate da qui, sia che abbiate una L-5 in un Polytone, o una B.C. Rich in un Randall.

Ciao!

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