9 ottobre 2009

Il vibrato, questo sconosciuto

Ciao a tutti i lettori! Fatico sempre più a trovare tempo per scrivere sul blog, ma sono assolutamente vivo e motivato! Oggi vorrei parlare del vibrato, un aspetto che chi suona la chitarra non può trascurare, in quanto parte integrante del proprio tocco. La cosa importante da capire è che acquisire un bel vibrato può farci fare un bel salto di qualità nell'indice di gradimento dei nostri ascoltatori. Non sottovalutiamo quest'aspetto!

Regole per un buon vibrato:
  • Evitiamo che sia uno spasmo incontrollato, o un riflesso nervoso. Cerchiamo di controllare gli aspetti principali che lo compongono: velocità, ampiezza e intonazione.
  • Per quello che riguarda la velocità, la questione è molto soggettiva: dipende dal tipo di musica e dai chitarristi che ci piace ascoltare. Tendenzialmente, se non altro per imparare, cerchiamo di mettere a tempo il vibrato, provando varie divisioni ritmiche (ottavi, terzine e sedicesimi, di solito). In realtà non sta scritto da nessuna parte che il vibrato debba essere a tempo con la musica, secondo me l'importante è che sia regolare. La velocità deve essere costante!
  • L'ampiezza è un fatto altamente soggettivo. Jeff Beck ha un vibrato molto stretto, Paul Gilbert invece molto ampio. Dipende da voi. Da quel che son riuscito a capire, negli anni '80 i chitarristi hanno prediletto vibrati più ampi, mentre nei '60 e '70 predominavano vibrati molto *stretti*, probabilmente per imitare i bluesmen delle decadi precedenti. A voi la scelta, caballeros!
  • Sull'intonazione invece non c'è soggettivita che tenga: il vibrato dev'essere intonato, altrimenti suona male.
Cenni tecnici per ottenere un buon vibrato
  • Cercate di usare il polso per fare il vibrato. Utilizzate il dito che vibra a mo' di perno. Vibrare esclusivamente con il dito è una scelta azzardata.
  • Per essere intonati, dovrete vibrare in una sola direzione (almeno all'inizio). Decidete se tirare la corda verso il basso oppure verso l'alto, e poi lasciate che sia lei a riportarvi alla posizione originaria.
  • Non iniziate subito a vibrare la nota! Questo è il problema più comune. Suonate, lasciate un po' di tempo (un quarto?) e poi iniziate a vibrare (questo vale soprattutto sulle note lunghe, specie nelle ballad). Pensate al vibrato di un cantante!
  • Copiate, copiate, copiate: ascoltate chitarristi, cantanti, bassisti... altri strumenti che prevedano un vibrato!
Buon lavoro ;)
Matt

P.S.
quante volte ho usato la parola *vibrato* o *vibrare* in questo post? :P

1 ottobre 2009

Jerry Donahue, i bending impossibili.

Ciao a tutti... volevo farvi visionare questo filmato, tratto dal video didattico di Arlen Roth "Master Of the Telecaster". Il chitarrista in questione è Jerry Donahue, un vero maestro quando si parla di bending (anche dietro al capotasto!)... roba da attorcigliarsi le dita. Il primo bending del solo è eseguito con il mignolo, al 5 tasto della corda RE (!!!!!!!!), prima tirandola verso il basso, poi verso l'altro. Mantiene l'intonazione (con il MIGNOLO!!!) mentre con l'indice suona il La al 2 tasto della corda SOL (!!!)... buon lavoro... io sto sclerando :)